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La casa di classe A: il riscaldamento efficiente delle Case Passive

La casa di classe A: il riscaldamento efficiente delle Case Passive


L’inverno è arrivato, accompagnato da temperature sottozero, ghiaccio e neve. E, mentre fuori imperversa il gelo, tu te ne stai dentro casa al caldo in compagnia della tua famiglia e degli amici.

Un’adeguata temperatura all’interno della tua abitazione è importante non solo per il tuo benessere ma anche per il mantenimento della casa stessa. Per questo è fondamentale trovare una soluzione efficace ai frequenti sbalzi di temperatura. Ad esempio, hai ereditato una vecchia casa? Stai per costruirne una? Oppure ti capita di ricevere bollette impazzite nonostante una gestione attenta del tuo riscaldamento (accensione e spegnimento accorti, finestre e porte ben chiuse)?

Il tuo problema si chiama “dispersione energetica“. Se la tua abitazione non è isolata, i costi saliranno inesorabilmente. Le vecchie case non sufficientemente coibentate, i serramenti e gli infissi che lasciano entrare aria fredda, un sistema di riscaldamento obsoleto: ecco da dove arrivano le tue bollette impazzite.

Fortunatamente la soluzione a questo problema esiste e si chiama “casa di classe A o B”, conosciuta anche come “Casa Passiva”. Ma cos’è una casa di classe A? Qual è il miglior sistema di riscaldamento per una casa di questo tipo?

Migliorare il rendimento energetico di casa tua è possibile. Continua a leggere e scoprirai come risparmiare grazie alla casa di classe A: il riscaldamento, ad esempio, gioca un ruolo fondamentale.

Cos’è una casa di classe A? Il sistema della classificazione energetica degli edifici

La casa di classe A è la casa che, grazie a determinate caratteristiche costruttive, riesce a soddisfare la maggior parte del proprio fabbisogno energetico in totale autonomia con grandi vantaggi per l’ambiente, la tua sicurezza e, perché no, anche per il tuo conto in banca.

Per essere considerata una casa di classe A, un edificio sarà valutato in base ad una serie di parametri conosciuti come “classi di efficienza energetica” che, assieme, creano un sistema di classificazione energetica degli edifici.

Un po’ come gli elettrodomestici o per le automobili: ad ognuno viene assegnato “un voto” – nel nostro caso sono delle lettere – che servono a distinguere gli edifici energeticamente efficienti da quelli che non lo sono o lo sono poco. Avremo così delle case di classe A che rappresentano il top e poi a scendere case di classe B, C, D…fino alla classe G, la meno efficiente.

Se ti stai chiedendo come calcolare la classe energetica della casa, continua a leggere.

Il sistema di classificazione energetica degli immobili

La classificazione energetica degli immobili è un sistema di valutazione che consente di suddividere in modo chiaro e trasparente gli edifici in base alle loro prestazioni energetiche.

La classe energetica della casa si calcola sulla base dei consumi energetici richiesti per mantenere una determinata temperatura interna.

Il sistema delle classi energetiche prende come unità di misura i kilowatt necessari a riscaldare un metro quadrato di casa nell’arco di un anno, espressa con la formula kwh/mq.

Le classi energetiche degli immobili sono 10, dalla A4 alla G. I consumi di una casa in classe A – tra le migliori – di solito sono inferiori ai 10 kwh/mq all’anno mentre i consumi di un’abitazione in classe G in genere si impennano e superano abbondantemente i 100 kwh/mq all’anno.

Di conseguenza, in una casa di Classe A il riscaldamento casalingo inciderà poco nel tuo bilancio familiare.

Riscaldamento casa classe a: Il sistema di classificazione energetica degli immobili

Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico – Attestato di prestazione energetica degli edifici

Per avere un’idea di massima, tieni presente che più il valore espresso in kwh/mq è vicino allo zero, più alta sarà la classe energetica dell’edificio e più consistente sarà il risparmio sul sistema di riscaldamento.

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Come rendere una casa classe A

Più sono efficienti i dispositivi dedicati al risparmio energetico, minore sarà il fabbisogno dell’abitazione e più facilmente l’edificio otterrà un buon punteggio in classe energetica. La tua abitazione si collocherà nella parte alta della classificazione energetica se sono presenti, ad esempio:

  • pannelli solari per l’acqua calda sanitaria
  • impianto fotovoltaico per l’elettricità
  • infissi e serramenti ben coibentati
  • cappotto termico esterno
  • tetto coibentato
  • l’utilizzo di materiali isolanti come sughero, lana di roccia e polistirene

Come calcolare la classe energetica della casa e da cosa dipende?

Gli edifici vengono suddivisi in base al fabbisogno energetico necessario, che tiene in considerazione anche la dispersione termica. I fattori che determinano il fabbisogno energetico della casa sono:

  1. spessore ed esposizione delle mura perimetrali
  2. tecniche di isolamento termico adottate
  3. planimetria
  4. stato dell’impiantistica
  5. qualità degli infissi
  6. caratteristiche architettoniche dell’edificio
  7. zona climatica
  8. tipo di riscaldamento

Cos’è una zona climatica?

Gli 8000 comuni italiani sono suddivisi in 6 zone climatiche: per ognuna di esse è specificato il periodo dell’anno e il numero massimo di ore giornaliere in cui è consentita l’accensione degli impianti di riscaldamento. E tu sai in che zona climatica abiti? Guarda qui

Come rendere una casa classe A

Un tecnico specializzato, a conclusione di un esame che comprende in
generale tutto ciò che può influire sui consumi energetici, stilerà una stima di consumo che andrà poi rapportata alle dieci classi previste dalla legge e inserita nell’APE (l’Attestato di prestazione energetica), obbligatorio per legge dal 2013, e necessario per qualsiasi compravendita di edificio o abitazione.

 

Se vuoi approfondire l’argomento, leggi questo documento rilasciato dal Ministero dello Sviluppo Economico

 

Grazie all’APE, che tu sia proprietario o acquirente, puoi farti un’idea reale del fabbisogno medio di energia per il riscaldamento.

Chi certifica la classe energetica?

Il calcolo e la certificazione della classe energetica spetta ad un tecnico abilitato alla progettazione di edifici e impianti (ad esempio, un architetto, un ingegnere o un geometra) chiamato certificatore energetico: è molto importante che ad occuparsi di questi aspetti sia un professionista del settore perché è l’unico che può rilasciare l’APE.

L’attestato di prestazione energetica – valido per 10 anni – è prezioso perché incide significativamente sul valore dell’immobile: migliore sarà la classe, maggiore sarà il suo valore e, per chi compra o affitta, un indice di sicuro risparmio sul costo del sistema di riscaldamento domestico.

Casa Passiva, la casa che davvero ti fa risparmiare

Quando i consumi di un’abitazione si avvicinano allo zero, e rientrano dunque in una classe compresa tra la B e la A, parliamo di Casa Passiva, ovvero di un’abitazione quasi totalmente autonoma dal punto di vista energetico perché capace di sfruttare al meglio impianti di riscaldamento innovativi e ridurre al massimo l’utilizzo di sistemi tradizionali di climatizzazione.

L’espressione “Casa Passiva” deriva infatti dall’originale tedesco “Passivhaus”, un edificio che – come suggerisce correttamente il nome – copre la maggior parte del suo fabbisogno di energia ricorrendo a dispositivi passivi. Si usa l’aggettivo “passivo” perché la somma degli apporti passivi di calore sono quasi sufficienti a compensare le dispersioni di calore dell’edificio durante la stagione fredda.

Alcune fonti passive di calore sono:

  • l’irraggiamento solare che passa attraverso i vetri di porte o finestre
  • il calore generato internamente all’edificio da elettrodomestici
  • gli occupanti dell’edificio

Si tratta dunque di una casa che massimizza l’efficienza energetica grazie all’impiego di materiali isolanti e tecnologie appropriate.

I costi per realizzare una Casa Passiva sono più alti se paragonati ai normali edifici progettati e costruiti con metodologie tradizionali. Se consideri però che gli edifici passivi, oltre ad essere in linea con le nuove normative sull’efficienza energetica, ti consentono di tagliare decisamente i costi legati al consumo di combustibili, costituiscono un investimento che nel medio-lungo termine ti farà risparmiare notevolmente.

Inoltre esistono una serie di incentivi e detrazioni, dal 50% al 65%, dedicate alla ristrutturazione edilizia e alla riqualificazione energetica degli edifici: un’ottima notizia, vero?

Una casa passiva è dunque un’abitazione che assicura il benessere termico con una minima fonte energetica di riscaldamento la cui scelta è perciò fondamentale: non tutte le sorgenti di calore rientrano infatti nei parametri imposti dalle Case Passive. Quale scegliere allora?

Casa Passiva, la casa di classe A o B: il riscaldamento con la stufa ermetica

Le Case Passive possono rinunciare al classico impianto di riscaldamento “convenzionale” (caldaia e termosifoni o sistemi analoghi). Spesso però non riescono a fornire totalmente l’energia termica necessaria a riscaldare casa: devono affidarsi ad una fonte di riscaldamento che però sia in linea con le caratteristiche di isolamento ed efficienza degli edifici passivi.

Le stufe a pellet o a legna sono generalmente un’ottima soluzione (ne abbiamo parlato in come riscaldare casa a basso costo). Devi sapere che ogni stufa per essere a norma, per funzionare correttamente e in totale sicurezza, ha la necessità di avere una presa d’aria esterna: si tratta di un foro nel muro, solitamente dotato di griglia, che consente l’ingresso in ambiente dell’aria ossigenata necessaria alla combustione. Le Case Passive però non possono avere aperture nel muro di nessun tipo.

Come risolvere il problema?

In questi casi, per non perdere la classificazione energetica e i conseguenti benefici, è possibile installare prodotti ermetici che prelevano l’aria necessaria alla combustione direttamente dall’esterno.

Casa Passiva, la casa di Classe A o B: il riscaldamento con la stufa ermetica

In foto la Stufa a Pellet ermetica Piazzetta, modello P943

 

Come riscaldare la casa in classe A?

 

Mentre le classiche prese d’aria esterna fanno entrare in ambiente aria fredda che provoca inevitabili abbassamenti di temperatura all’interno della casa, la stufa a pellet o a legna ermetica, prelevando l’aria di combustione dall’esterno, migliora il comfort della tua abitazione e allo stesso ottimizza l’efficienza della stufa contribuendo a ridurre il fabbisogno energetico. Una scelta che fa bene a te, alla tua casa e all’ambiente.

Considerata la complessità dell’operazione, è bene rivolgersi ad un tecnico specializzato anche per l’installazione di una canna fumaria per casa passiva.

Riscaldare casa con poco si può, scegli le stufe ermetiche  - Piazzetta Modello E924M Colore Bianco

In foto la Stufa a legna ermetica Piazzetta, modello E924 M

 

Scopri le stufe a legna ermetiche

Riscaldare casa con poco si può, scegli le stufe ermetiche

Senti un brivido ogni volta che controlli la voce “riscaldamento” nel tuo bilancio familiare? La climatizzazione invernale degli ambienti può diventare davvero una spina nel fianco.

Esistono diversi modi per migliorare l’efficienza energetica della tua abitazione. Puoi intervenire su aspetti importanti come la coibentazione del tetto o l’isolamento degli infissi, per sfruttare al massimo il calore prodotto “passivamente” ovvero l’energia prodotta dal sole, dagli elettrodomestici e dagli occupanti stessi della casa e trattenuta all’interno dell’edificio.

La Casa Passiva, che nella classificazione energetica degli edifici è compresa tra le classi A e B, ti permetterà di coprire quasi interamente il fabbisogno energetico dell’abitazione senza l’uso di caldaie o termosifoni. Quasi.

Infatti, nelle case di classe A il riscaldamento deve essere generato da fonti di calore specifiche, come le stufe ermetiche che, prelevando l’aria necessaria alla combustione direttamente dall’esterno, evitano l’abbassamento delle temperature interne alla casa provocate dalle classiche prese d’aria.

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